”La dura lezione dei cambiamenti climatici si è abbattuta anche sull’Italia con lutti e devastazioni.
L’ONU e tutti gli istituti scientifici affermano che abbiamo un’unica soluzione: ridurre le emissioni di anidride carbonica per produrre energia, per riscaldare e raffrescare e per i trasporti e che la soluzione risiede in un mondo in cui l’energia è rinnovabile e attuata attraverso riuso e risparmio”.
Lo scrive, in un rapporto per Isiamed, l’Istituto Italiano per l’Africa, l’Asia e il Mediterraneo, il Direttore del Dipartimento Politiche energetiche dell’ Istituto, prof. Angelo Todaro che punta il dito contro i ‘negazionisti’, coloro che in modo testardo continuano a predicare contro l’energia rinnovabile: ”In Italia in questi ultimi mesi si vanno diffondendo opinioni negazioniste molto gravi che, sfruttando alcune dispute locali legate alla localizzazione di impianti di energie rinnovabili giungono ad affermare che l’Italia non ha bisogno di nuove fonti energetiche rinnovabili dato che ne ha già in abbondanza.
Purtroppo – spiega il prof. Todaro – non è così e riusciamo a produrre il 38% (2014) dell’energia elettrica consumata grazie allo sviluppo di idroelettrico, geotermia, eolico, fotovoltaico e biogas/biomasse, lasciando gli altri due terzi a gas, carbone, olio pesante. Sul totale dell’energia consumata che comprende anche riproduzione di calore, frigorie e trasporti ancora non riusciamo a superare il 15% del totale consumato negli anni di oggi, quelli della crisi”. Dunque, è la conclusione dell’esperto di Isiamed ”Ogni moratoria che blocca le energie rinnovabili equivale a bloccare le cure salvavita ad un paziente gravemente malato. Sulle tecnologie rinnovabili abbiamo spesso una supremazia a livello mondiale, come avviene per le turbine idroelettriche, per la geotermia (inventata in Italia), per il solare termodinamico, per gli inverter per il fotovoltaico e nelle innumerevoli soluzioni per il risparmio e l’efficienza energetica”.